Può la matematica aiutarci ad apparire più stilosi?

Come tutte le idee di bellezza, anche l’idea di proporzione è influenzata dalle preferenze culturali. Eppure certi concetti sembrano esistere da sempre nella cultura umana senza subire i cambiamenti socio culturali.

Quando si guarda una linea o una forma divisa esattamente a metà, il cervello la interpreta rapidamente e non rimane nulla che catturi l’interesse dell’occhio.

D’altra parte, in una relazione estrema, quando una parte sovrasta l’altra, lo squilibrio ci fa perdere del tutto l’interesse per la relazione.

Creiamo maggiore interesse ed equilibrio quando la parte più piccola è abbastanza grande da essere interessante e quella più grande è abbastanza piccola da invogliare l’occhio a confrontarle. A questo proposito, ciò che i grandi maestri della storia dell’arte hanno scoperto e dimostrato è che più ci avviciniamo a circa 2/3 o 3/5 della misura dell’altro, più il rapporto diventa interessante.

Tradizionalmente questa proporzione è stata identificata da artisti e architetti come “Sezione Aurea” anche conosciuta come numero di Dio o sequenza di Fibonacci. Si tratta di una sequenza matematica che si manifesta in una proporzione particolarmente gradevole agli occhi umani. Il numero aureo viene indicato con la lettera greca (phi) e il suo valore approssimativo è 1,6180.

Questo numero si ottiene dividendo una lunghezza in due parti in modo che il rapporto tra la lunghezza totale e la parte più grande sia uguale al rapporto tra la parte più grande e la parte più piccola. Fra tutte le proporzioni possibili questa è considerata la più armoniosa ed è presente in natura, nell’arte e nella nostra vita quotidiana.

Nell’arte e nell’architettura si possono trovare diversi rimandi alla sezione aurea: il Partenone di Atene, per esempio, presenta una facciata che si iscrive perfettamente nelle dimensioni del rettangolo aureo. Anche diverse opere di Leonardo Da Vinci ripropongono nella disposizione di alcuni elementi queste specifiche proporzioni.

Il famoso architetto svizzero Le Corbuiser ha usato la sezione aurea per rendere armoniosi gli spazi abitati dall’uomo. E anche in natura viene rispettata la regola aurea, basti pensare ai numeri di Fibonacci che si riscontrano nella fillotassi, una branca della botanica che studia la disposizione di foglie e petali.

Nell’abbigliamento, comprendere e applicare le proporzioni auree può trasformare un outfit da ordinario a straordinario. Sicuramente ti sarà capitato di vestirti e non comprendere come mai determinati abbinamenti non funzionassero insieme…probabilmente hai semplicemente fatto un errore di proporzioni!

Un rapporto equilibrato 50/50  appare noioso, scontato e poco armonico, mentre le proporzioni sbilanciate sono più interessanti e piacevoli da vedere.Usando la regola dei terzi otteniamo un’allungamento ottico del nostro corpo, raggiungendo un risultato visivamente più gradevole e armonioso.

Quindi, quando ti vesti, cerca di combinare indumenti in modo armonioso, prestando particolare attenzione alle proporzioni. Ad esempio, accosta una gonna lunga a una giacca corta, una gonna corta a un pullover lungo, o un abito al ginocchio a un giacchino corto. Aiutati con le cinture, se necessario, per spezzare la lunghezza laddove necessario.

Non dimenticare che le calze e le scarpe eventualmente del medesimo colore della gonna costituiscono un unico blocco quindi valuta i tuoi look nel loro insieme!

Come potete notare bene nella grafica che ho realizzato, gli outfit che rispettano la regola dei terzi appaiono più armoniosi e bilanciati, l’esatto contrario dei look realizzati con rapporto 1:1 e che quindi appaiono decisamente più noiosi e disarmonici.

Come disse una volta Coco Chanel, “La moda è architettura, è una questione di proporzioni“.

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